Gabriella Genisi è una delle autrici che ha partecipato negli scorsi anni alla Borsa del Libro del Women’s Fiction Festival di Matera, un luogo dove aspiranti autrici possono incontrare editor e confrontarsi sul proprio lavoro di scrittura.

Gabriella Genisi ha inventato Lolita Lobosco, il personaggio letterario dell’ispettrice barese in tacchi a spillo che ha dato origine, quest’anno, alla prima serie televisiva ispirata alle sue avventure. La prima di queste, La circonferenza delle arance, risale al 2010 e da allora Lolita “nostra” come la chiama la sua autrice non si è fermata mai un momento. È nato un ciclo di storie e di libri (a oggi a quota otto) sui quali le lettrici e i lettori si passano opinioni e commenti, come se Lolita fosse un’amica, una vicina di casa, una di famiglia. Ma prima di esplodere a livello editoriale con il ciclo lolitesco, anche Gabriella Genisi è stata un’aspirante esordiente in cerca di ascolto per essere pubblicata. Molti dei suoi lettori e lettrici si chiederanno quando e come è successo? Quando ha pensato di avere in mano una storia da poter proporre a qualcuno per trasformarla nella sua opera prima?

Nell’estate del 2009 avevo nel cassetto tre o quattro manoscritti tra cui la prima storia che vedeva come protagonista Lolita Lobosco. Avevo provato a inviarli alle case editrici ma era come lanciare nell’oceano un messaggio in bottiglia. Avevo letto un paio d’anni prima di questo festival materano con una cifra tutta femminile e mi ero incuriosita quindi decisi di provare.

Non tutti sanno, infatti, che i primi passi da scrittrice sono legati proprio al Women’s Fiction Festival. Come è avvenuto questo incontro?

L’impulso di iscrivermi al WFF arrivò in un pomeriggio piovoso di fine settembre, le iscrizioni si erano chiuse il giorno prima ma decisi ugualmente di telefonare al numero che compariva sul sito. Mi rispose Maria Teresa Cascino che fu gentilissima e con la quale feci una lunga chiacchierata. Decise di applicare una deroga alla scadenza delle iscrizioni e mi organizzai per partire nei giorni successivi.

Era il 2009, un anno prima che Lolita Lobosco facesse il suo ingresso nel mondo editoriale pubblicata da Sonzogno. Che atmosfera c’era quell’anno a Matera e quali sono le sensazioni e le emozioni che ricorda ancora oggi?

A Matera era freddissimo ma appena entrai nell’ex Convento delle Monacelle fui conquistata dall’atmosfera internazionale che si respirava. C’erano scrittrici che arrivavano da tutto il mondo e che parlavano molte lingue. Mi iscrissi ai pitch ed ebbi alcuni colloqui con editor e agenti letterari. Con Maria Paola Romeo della Grandi Associati ci fu un colpo di fulmine immediato, un paio di settimane dopo avevo già un paio di contratti per l’editoria nazionale

Come è avvenuto poi il tuo esordio e che esordiente è stata Gabriella Genisi?

Ho intuito dal primo istante che il mondo editoriale italiano è complicato e, come è nella mia essenza, da più di un decennio mi muovo con il passo da Alice in the wonderland.

Ci sono aneddoti o indiscrezioni che vuoi raccontare ai nostri lettori e alle nostre lettrici riguardo l’inizio della tua carriera di scrittrice?

Come tutti gli scrittori, anche quelli più famosi, ho ricevuto molti rifiuti editoriali ma non mi sono arresa. La storia che hai scritto prima o poi trova una casa.

Cosa consigli a chi sta scrivendo la sua storia per la prima volta? Che tipo di atteggiamento è secondo te più giusto di un altro?

Agli aspiranti scrittori consiglio di far leggere le proprie cose a un piccolo pubblico di amici e di vivere questa esperienza con leggerezza, senza accanimento. Le cose belle prima o poi arrivano, magari iscrivendosi al WFF.

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