Numero 19 | Aprile 1999

«Cos’è successo? Perché sono finita qui?». Sono domande che non solo a Bruce Chatwin, ma a ciascuno di noi capita di porsi prima o poi, incrociando uno dei tanti bivi, spesso camuffati, piazzati lungo il cammino della nostra esistenza. Le stesse domande assumono però un altro spessore se a porle è una ragazza che, dopo diciassette anni, si risveglia da un coma nel quale era precipitata all’indomani del suo diciassettesimo compleanno. Una vita a metà, un’esistenza spaccata in due da uno spartiacque infido e improvviso, che fa sì che oggi il corpo e la mente siano qui e domani, invece, il corpo sia sempre qui ma la mente sia scomparsa, nessuno sa dove.

Ed è una ragazza così a porsele: Karen Ann McNeil, la protagonista dell’ultimo lavoro di Douglas Coupland (nel 1999, ndr), poeta della Generazione X. L’ultimo libro dell’autore canadese (che in America è stato accostato a Philip Dick e a Kurt Vonnegut) mette a fuoco lo sguardo per ritrarre alcuni protagonisti di quella generazione. Lo fa scegliendo una situazione che in genere non si mette nemmeno in conto, più che aborrire: la morte· repentina e lo stato neurovegetativo del coma, innaturalmente applicati a due ragazzi nel fiore dell’esistenza. Ad aprire lo scenario è Jared, che ci avverte di essere un “fantasma”, passato in rapida sequenza da un’azione di football, alla perdita di coscienza, alla diagnosi della leucemia, alla morte. Quella che sembrerebbe una disgrazia non suscettibile di redenzione, diventa per Jared l’occasione per interrogarsi sul senso delle cose e per riscattare un’esistenza insipida e scialba. E convinto che «il destino è quello a cui lavoriamo, il futuro non esiste ancora e la fatalità è solo per gli sfigati» e decide di offrire a noi, sopravvissuti in attesa della fine del mondo, la possibilità che a lui non è stata data: quella di imparare qualcosa da quello che succede. Lo fa raccontandoci la storia della sua amica Karen e quella, parallela, del suo fidanzato Richard, scaraventato in un attimo da un’esistenza fatua alla realtà del coma della sua ragazza e della nascita di una bambina concepita nella notte d’amore che ha preceduto la perdita di coscienza di Karen, trascorsa sulle nevi all’ombra delle stelle, pensando che «forse Dio ci guarda». Da quel momento, per diciassette anni, Richard convive con questa situazione, nella quale riflette la sua vita «senza un centro»,  che gli consente di guadagnare quanto basta, di divertirsi, di non avere preoccupazioni, “ma nient’altro”, passata «a ricacciare indietro i dubbi e ammazzare il tempo per aspettare qualcosa che forse non sarebbe arrivato mai, la magica rivelazione che un centro esisteva davvero». Intorno a lui, un gruppo di amici sbandati, naviganti a vista in un mondo che ha buttato a mare ogni bussola e ogni strumento di orientamento.

Diciassette anni dopo Karen esce dal coma e risveglia subito la coscienza addormentata di Richard e dei loro amici: li guarda e si accorge che sembrano adulti, ma non sono mai cresciuti davvero, che lavorano troppo, che fanno affidamento sulle macchine per compensare e dissimulare i fallimenti esistenziali, tutti «nervosi e incazzati, con problemi enormi di soldi e nel migliore dei casi assolutamente indifferenti al futuro», «isolati, privi di un nucleo che possa dare uno scopo alla vita», che «le corrono intorno come personaggi di un cartone animato». Un senso di tenebra torna a opprimerle la mente: è un mondo diverso da quello che si sarebbe aspettata di vedere diciassette anni prima, una “Zona Morta”, in pieno processo di de-evoluzione. Con l’audacia di chi non ha più nulla da perdere, rivela a una giornalista in cerca di scoop che il senso del mondo sta nella sua fine. E la fine arriva: in una sequenza agghiacciante, che ricorda quella del racconto di Saramago Cose, la gente si arresta, cade addormentata e sospende ogni attività: sopravvivono solo Karen e il suo sparuto gruppo di amici.

Il senso di tutto questo ce lo svela ancora Jared, fantasma redivivo. Spiega ai suoi amici che il privilegio di essere scampati alla fine del mondo e la possibilità di riaverlo hanno un prezzo: il mondo verrà loro restituito ·solo se sapranno reinventarsi, accettando di passare il tempo che verrà «a farsi milioni di domande», vivendo solo per dire a se stessi e agli altri che fonica ragione dell’esistenza sta nel non smettere mai di interrogarsi, di assecondare il bisogno «di sondare e scavare e indagare e localizzare» le parole che trascendono ognuno di noi e che ci avvicinano alla verità. Nessun altro significato, nessun’altra possibilità di salvezza: in palio, un mondo in cui si ha tutto da guadagnare in cambio di uno che non offre nulla per cui valga la pena di vivere; la contropartita, il ritorno al nulla di Karen, che ha esaurito il proprio compito di sentinella della coscienza.

Un messaggio crudo? Senz’altro. Angoscioso? Non vi è dubbio. Impegnativo? Eccome. Eppure, qualcosa di indefinito ci esorta a trattenerlo nel cuore. Qualcosa ci dice che l’alternativa sarebbe l’avverarsi della visione premonitrice di Karen: un futuro crudele, dove ritrovarsi tutti, vivi ma invecchiati, senza un senso da ricercare né da custodire, a guardarsi vivere dall’esterno, apparentemente normali ma senza più anima nello sguardo, «come salmoni morti sul pontile, con un occhio contro le assi di legno e un altro fisso al cielo». Anche facendo nostro questo messaggio, probabilmente «continueremo a strisciare, a inciampare, magari a cadere. Ma saremo noi i più forti. Avremo cuori luminosi. Saremo sempre con un piede oltre la linea di meta»; se saremo fortunati, potrà accaderci di «sentirci tintinnare dei brillanti nel cuore». Non sarà la magica rivelazione, ma forse potrà bastare.

Federica Gioia

«Voi sarete diversi. Vi comporterete diversamente. Penserete in un altro modo. E gli altri si accorgeranno di come siete cambiati, e alla fine arriveranno a vivere il mondo come voi gli mostrerete.»

Il libro nel 1999

Fidanzata in coma di Douglas CouplandDouglas Coupland
Fidanzata in coma
Feltrinelli, 1998
Trad. di M. Pensante, E. Guarneri
pp. 276, L. 29.000

Il libro attualmente è fuori catalogo