Non c’è due senza tre, dicono.
Ecco allora anche quest’anno arrivare puntuale la nostra lista di libri per te con cui giocare. Un gioco per capire e per conoscere, naturalmente.
E cosa cerchiamo di capire e conoscere quest’anno?
Ho sempre pensato che quando si propone a qualcuno o a se stessi di compilare una lista sia importante la domanda più che la compilazione della lista in sé e per sé. Perché la domanda, posta nel modo migliore possibile ma anche non posta del tutto correttamente o colpevolmente imprecisa, aiuta a riflettere. Chiedersi cosa sia per noi un libro e se in qualche modo lo abbiamo accomodato in uno dei nostri scaffali della memoria e degli affetti è sempre utile per riflettere su cosa sia la letteratura.
Quest’anno, come hai visto dal titolo del post la lista che ti chiediamo è particolarmente qualitativa, personale e… straordinaria. Ma con una novità: premieremo la lista che ci piacerà di più.
Simone:
Innanzitutto.
Posto il fatto che è già straordinario di per sé che degli animali che si sono autonominati essere umani scrivano storie su se stessi e su altre creature fantastiche cosa vuol dire romanzi straordinari?
Di primo acchito uno direbbe che tutti i romanzi che abbiamo amato alla follia siano straordinari, e sottoscrivo questo pensiero. Ma qui cerchiamo di isolare il termine e vedere cosa sia per noi oggi, dopo tutto questo tempo letterario, un romanzo straordinario. Abbiamo le solite migliaia di anni di letteratura con cui confrontarci e quindi un’idea ce la possiamo fare ma cercherò di fare degli esempi per chiarire il mio pensiero e il possibile sviluppo del gioco.
Straordinario significa come sappiamo ciò che è fuori dall’ordinario, del consueto, del normale.
Tenendo quindi conto di quello che abbiamo letto, dei canoni che ci hanno propinato, dei generi che abbiamo attraversato, di ogni cosa che abbiamo dentro di noi in letteratura, quale romanzo riteniamo che sia veramente fuori dall’ordinario? E perché lo sentiamo tale e ci piace talmente da metterlo in una lista di 10 romanzi preferiti?
Nel compilare la mia lista ovviamente mi sono fatto questa domanda diverse volte cominciando a ragionare su che libri potevano atterrare o meno in questo aggettivo così evocativo ma in fondo anche assai preciso se messo in relazione al contesto giusto.
Ho pensato ai romanzi prima di tutto (parlo solo di romanzi in italiano o tradotti in italiano altrimenti dovremmo aprire un altro discorso…) e facendo a me stesso degli esempi ho cominciato a restringere il campo.
Partiamo dai classici per cercare di esemplificare: Don Chisciotte, Moby Dick, La vita e le opinioni di Tristram Shandy gentiluomo sono tre libri che amo ma solo il Tristram Shandy a mio avviso può definirsi adatto ad entrare nella mia lista, perché è un romanzo fuori dal comune letterario che ha tutte le stigmate per rientrarvi per struttura, trama, stile, singolarità, idee letterarie e altro ancora.
E perché Moby Dick e Don Chisciotte no? Non è straordinaria la storia che raccontano, non è straordinario lo stile degli autori, non sono straordinari i personaggi, le avventure, le idee letterarie presenti in questi libri? Certo che sì, ma non sono così fuori dall’ordinario se ci pensate a fondo, sono variazioni e modulazioni, sono straordinarie avventure manipolate abilmente e scritte splendidamente, ma sono romanzi che hanno trame tutto sommato lineari, una lingua assolutamente adatta a ciò che raccontano e che è tenuta per tutto il romanzo sotto controllo, sono testi che si appoggiano su un retroterra di poemi cavallereschi o di libri di avventura pur essendo naturalmente tutt’altra cosa e anche queste cose che ho detto.
Il Tristram Shandy invece ha una struttura incredibile, un’assenza di trama completa, un personaggio principale che non compare praticamente mai, uno stile inconfondibile fondato sulla digressione continua e una singolarità che era nel suo tempo ed è ad oggi a mio avviso rimasta nel nostro perché è difficilissimo trovare un termine di paragone con questo romanzo della seconda metà del 1700!
Ma facciamo altri esempi che possano aiutarti nelle tue scelte.
L’Ulisse di Joyce è da lista, ma non entrerà nella mia lista, perché non mi piace, semplice. Alla ricerca del tempo perduto è nella mia lista ovviamente, ma cosa ha di straordinario dici? Non so, prova a pensare a un romanzo che per mille e passa pagine ti racconta sostanzialmente di uno che si rigira nel suo letto e che minuziosamente guarda la vita attorno nel presente nel passato e nel futuro, il tutto anche qui senza che si sia una trama di fondo ma sostenuto da una scrittura unica, una struttura avvolgente e mimetica, un profluvio letterario che non ha eguali come tenuta. Una stratificazione importante di fondo della complessità.
Ecco, altro elemento importante, probabilmente un romanzo straordinario ha un grado di complessità elevato, dei livelli diversi di lettura, un dispiegamento unico di singolarità che ci parla dell’universale. Non arriva a tutti nello stesso momento ma nel tempo arriverà ovunque.
Potrei andare avanti per ore ma non credo gioverebbe alla tua salute.
Nella mia lista non troverai L’arcobaleno delle gravità di Pynchon o Van Gogh il suicidato della società di Artaud che hanno le stigmate della straordinarietà che intendo io ma, anche qui, non mi piacciono così tanto da stare nella mia top ten.
Non ci sarà Il Maestro e Margherita per gli stessi motivi di Don Chisciotte e Moby Dick, non ci sarà Noi di Zamjatin, non ci saranno Contro passato prossimo o Roma senza papa di Morselli, non ci sarà Locus Solus perché è bello, mi piace, ma forse è più stravagante che straordinario, non ci saranno romanzi che amo alla follia e sono magari tra i miei preferiti in assoluto, ma che secondo me non soddisfanno le caratteristiche di assoluta straordinarietà rispetto al contesto e nel tempo, oppure altri perché non mi sono sufficientemente piaciuti per rientrare nei dieci posti concessi.
Ecco quindi la mia lista, e buona fortuna a e a tutti. Come sempre, la cosa non è facile come sembra.
Giles ragazzo capra, John Barth
Dhalgren, Samuel R. Delany
La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo, Laurence Sterne
Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust
Lo stagno di fuoco, Daniele Nadir
Per quante vite, Marosia Castaldi
Cargo, Matteo Galiazzo
Casa di foglie, Mark Z. Danielewski
Il vagabondo delle stelle, Jack London
Il quinto evangelio, Mario Pomilio
Lea:
Prima di proporre anche la mia lista vorrei aggiungere una riflessione sul concetto di straordinario che spiega la scelta di inserire alcuni romanzi che Simone ha deciso di non fare.
Per me la parola straordinario in letteratura è sinonimo di complesso. Complesso, non complicato o difficile, ovvero un mondo narrativo che oscilla tra l’ordine e il caos, come diceva Morris Mitchell Waldrop nel suo bellissimo libro Complessità. Uomini e idee al confine tra ordine e caos. Quell’oscillazione crea un senso e un significato che rendono la letteratura universale, senza tempo e straordinaria, appunto.
Questa la mia lista:
Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov
Viaggio al termine della notte, Louis-Ferdinand Céline
Il minotauro, Benjamin Tammuz
Petrolio, Pier Paolo Pasolini
Nessun luogo. Da nessuna parte, Christa Wolf
L’isola di Arturo, Elsa Morante
Pontescuro, Luca Ragagnin
Per quante vite, Marosia Castaldi
L’uccello che girava le viti del mondo, Haruki Murakami
Lamento di Portnoy, Philip Roth
Come partecipare per vincere e cosa vincerai:
Per partecipare devi condividere con noi la tua lista nei commenti di questo articolo entro il 6 gennaio 2020. Devono essere solo DIECI titoli o al limite qualcuno in meno, ma non di più.
La redazione leggerà tutte le liste e comunicherà entro gennaio quella che rappresenta più di tutte l’idea di straordinario come hai letto nelle nostre parole. Il vincitore riceverà 5 libri straordinari scelti e regalati da 5 editori che fanno parte del nostro progetto Lovers.
Ti aspettiamo!
Simone Battig e Lea Iandiorio
4 Dicembre 2019 at 13:38
Ringrazio Isabella Ferretti di 66thand2nd per aver aderito al nostro progetto. Ecco la sua lista di libri straordinari.
“Questa lista non include libri bellissimi, capolavori, che ho amato molto e ritengo abbiano un posto ben saldo nella letteratura universale.
Posta di fronte a una scelta, ho dovuto basarmi su un concetto relativo di straordinarietà, vale a dire l’impatto fuori dall’ordinario che questi libri hanno avuto su di me.
Le ragioni dell’elezione non risiedono soltanto nella oggettiva bellezza delle storie o dello stile, ma in particolari che – seppure comuni ad altri lettori, è lecito aspettarsi – hanno prodotto emozioni infungibili in me e lasciato traccia nella mia anima. Dunque, in questo senso, appartengono soltanto a me.
La compassione e l’amore incrollabile, il peso dei segreti inconfessabili, il respiro di un racconto maestoso, la riflessione sulla identità, lo sguardo su altre culture, la non appartenenza a un luogo, la tragedia e la presunzione, il diritto all’ambizione, la potenza distruttiva del desiderio, l’abisso oscuro dell’insondabile.”
Jane Eyre di Charlotte Bronte
La macchia umana di Philip Roth
Underworld di Don de Lillo
Uno, nessuno, centomila di Luigi Pirandello
L’interprete dei malanni di Jhumpa Lahiri
Denti bianchi di Zadie Smith
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
Grandi speranze di Charles Dickens
Anna Karenina di Lev Tolstoj
Casa di foglie di Mark Z.Danielewski
31 Dicembre 2019 at 16:32
Alcuni nn li ho ancora letti ma mi sembra ottima la scelta
4 Dicembre 2019 at 15:15
• I fiori blu di Raymond Queneau
• Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi
• Pastorale americana di Philip Roth
• Una banda di idioti di John Kennedy Toole
• Le quattro casalinghe di Tokyo di Natzuo Kirino
• Luce d’estate ed è subito notte di Jón Kalman Stefánsson
• Gita al faro di Virginia Woolf
• La pelle di Curzio Malaparte
• La casa del sonno di Jonathan Coe
• Il pastore d’Islanda di Gunnar Gunnarsson
Gabriele Torchetti
4 Dicembre 2019 at 21:38
Bella sfida!
In ordine assolutamente casuale:
– Gabriel García Marquèz, Cent’anni di solitudine
– Nicolò Ammaniti, Branchie
– Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari
– Günther Grass, Il tamburo di latta
– Vitaliano Trevisan, I quindicimila passi
– David F. Wallace, Infinite Jest
– Michael Ende, La storia infinita
– Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
– Joyce, Ulisse
– Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano
Alessandra Crosato
4 Dicembre 2019 at 22:23
Ecco la mia lista. Ho interpretato la definizione di “straordinario” non in senso assoluto, non sono necessariamente capolavori, ma sono stati straordinari per me in diversi momenti della mia vita: romanzi che mi hanno aperto un mondo, mi hanno fatto scoprire un genere letterario prima inesplorato, o semplicemente dai quali non mi aspettavo molto e che invece mi hanno appassionato. Sono tutti romanzi che ho letto tutto d’un fiato annegandomi nelle loro storie.
L’ordine è assolutamente casuale:
. Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling
. 1Q94 di Murakami
. Malavita di Tonino Benacquista
. Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac
. Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien
. Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati
. Profumo di Patrick Suskind
. Il taccuino d’oro di Doris Lessing
. La coscienza di Zeno di Italo Svevo
. IT di Stephen King
6 Dicembre 2019 at 11:08
Proust, Alla ricerca del tempo perduto
Fitzgerald, Il grande Gatsby
Salinger, Il giovane Holden
Tolstoj, Anna Karenina
Steinbeck, La valle dell’Eden
Yates, Revolutionary Road
Burgess, Arancia meccanica
Maupassant, Bel-ami
Svevo, La coscienza di Zeno
Ellis, American Psycho
6 Dicembre 2019 at 19:20
Ciao a tutti i lettori di Ex Libris.
Ecco di seguito la mia lista. Ho dovuto includere anche due racconti che secondo me meritano di essere considerati straordinari (nell’accezione di “fuori dell’ordinario” a volte per la storia che raccontano, a volte per il modo in cui la raccontano o per il particolare uso del linguaggio) proprio come il resto dei romanzi.
1. Frankenstein Mary Shelley
2. Il nuotatore John Cheever
3. Le notti bianche Fëdor Dostoevkji
4. Bartleby lo scrivano Herman Melville
5. Cent’anni di solitudine Gabriel Garcia Marquez
6. Se una notte d’inverno un viaggiatore Italo Calvino
7. Il fu Mattia Pascal Luigi Pirandello
8. La fattoria degli animali George Orwell
9. Il Deserto dei Tartari Dino Buzzati
10. Quer pasticciaccio brutto di via Merulana Carlo Emilio Gadda
L’ordine è casuale ☺️
Antonia
6 Dicembre 2019 at 23:41
Stilare questa “classifica” è stato particolarmente complicato.
Innanzitutto, la definizione di straordinario, quindi l’individuazione di quei romanzi che potessero effettivamente fregiarsi di tale appellativo. È sicuramente molto interessante la definizione di Simone, così come il concetto di complessità di Lea e sono, chiaramente, criteri che hanno, in qualche modo, guidato le mie scelte, anche se le considerazioni di Simone mi hanno fatto venire in mente un passo di Kundera (credo dal “Libro del riso e dell’oblio”, ma a più di vent’anni di distanza la memoria potrebbe ingannarmi) in cui il protagonista, parlando di letteratura con un amico, sostiene che i grandi romanzi sono solo quelli di cui non si riesce a raccontare la trama, e l’altro ribatte che per lui il più grande romanzo mai scritto è “I tre moschettieri”, che sarebbe perfettamente in grado di raccontare dall’inizio alla fine. Ecco, sarebbe forse per lui meno straordinario di “Alla ricerca del tempo perduto”?
E qui veniamo ad un’altra considerazione già fatta, quella che, probabilmente, sento più affine, quella di Isabella Ferretti: straordinario deve essere innanzitutto l’impatto che hanno avuto su di me, straordinari sono quei romanzi che mi hanno preso allo stomaco, che mi sono rimasti dentro, che hanno modificato il mio modo di approcciare la letteratura.
Questa premessa eccessivamente lunga è solo per dire che mi sono sentito un po’ Penelope, nel fare e disfare la lista, e gli esclusi sono spesso tornati a bussare prepotentemente alla porta, portando argomentazioni assai valide per perorare la propria causa.
Ma tant’è, dieci libri dentro e tutti gli altri fuori dalla soglia, alcuni abbandonati con grande sofferenza (uno per tutti, “Di qua dal paradiso” di Fitzgerald).
Questa è la mia lista, dentro ci sono romanzi fuori dall’ordinario, romanzi complessi, romanzi che hanno lasciato il segno, ma con un unico comune denominatore: sono tutti libri che amo.
Auto da fé – E. Canetti
L’enigma del solitario – J. Gaarder
Il ritratto di Dorian Gray – O. Wilde
I fiori blu – R. Queneau
Il fu Mattia Pascal – L. Pirandello
Mattatotio n.5 – K. Vonnegut
Il re della pioggia – S. Bellow
Il ponte sulla Drina – I. Andric
Cecità – J. Saramago
Opinioni di un clown – H. Boll
7 Dicembre 2019 at 13:04
Il criterio è la non ordinarietà del romanzo, ma, superata la decina di titoli ugualmente straordinari, ho dovuto applicare un secondo criterio che è: l’immortale preferenza soggettiva.
Siccome credo che il bello delle liste sia scoprire cose che non si conoscono, ho preferito aggiungere ai titoli qualche parola che possa orientare la caccia allo straordinario.
1) Infinite Jest [di David Foster Wallace]
Molti lo hanno amato immensamente, molti lo hanno odiato (e non l’hanno mai finito): chiedete ai primi perché lo hanno amato e vi diranno le ragioni per cui è straordinario; chiedete ai secondi perché lo hanno odiato e vi diranno le ragioni per cui è straordinario.
2) Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo [di Laurence Sterne]
Copio quello che ha scritto Simone più su, perché mi torna utile dopo: “Il Tristram Shandy invece ha una struttura incredibile, un’assenza di trama completa, un personaggio principale che non compare praticamente mai, uno stile inconfondibile fondato sulla digressione continua e una singolarità che era nel suo tempo ed è ad oggi a mio avviso rimasta nel nostro perché è difficilissimo trovare un termine di paragone con questo romanzo della seconda metà del 1700!”
3) Moby Dick; o, La Balena [di Herman Melville]
Simone lo ha escluso; ma, se posso permettermi, le ragioni per cui ha incluso Tristram Shandy sono riferibili tutte anche a Moby Dick. Aggiungiamo anche il narratore interno (Ismaele) che diventa onnisciente, le parti teatrali, i marinai che parlano con la lingua di Shakespeare e abbiamo il più che straordinario. Poi è anche un capolavoro, che non guasta.
4) Il maestro e Margherita [di Michail Bulgakov]
A Mosca le cose non vanno troppo bene e l’unico che possa smuoverle e fare un po’ di pulizia è nientedimeno che Satana in persona e scagnozzi. Aggiungiamoci che metà del libro è scritta da un personaggio dell’altra metà: serve dire altro?
5) 2666 [di Roberto Bolaño]
Vedi quanto dettro per Tristram Shandy e aggiungi quanto detto per Infinite Jest.
6) L’urlo e il furore [di William Faulkner]
In Macbeth Shakespeare scrive che la vita è solo “un racconto detto da un idiota, pieno di urlo e di furore, che non significa nulla”. Questo romanzo è il racconto “told by an idiot”.
7) Mosca-Petuškì: poema ferroviario [di Venedikt Erofeev]
Dice Paolo Nori, che lo ha tradotto per Quodlibet, che alla fine degli anni ’80 del novecento c’è stata una festa, in Unione Sovietica, in cui si celebrava il più grande scrittore russo vivente. Il festeggiato era Venedikt Erofeev che però aveva una particolarità: a quell’epoca, in Unione Sovietica, non era mica mai stato pubblicato.
Questo è stato possibile grazie a quel fenomeno commovente che è il Samizdat e, se non basta a renderlo straordinario, e non basta il fatto che si tratta di un poema (in prosa) ferroviario, aggiungo che: se “L’urlo e il furore” è il racconto (la vita) detto da un idiota, Mosca-Petuškì è il racconto (la vita) detto da un ubriaco.
8) Trilogia della città di K. [di Ágota Kristóf]
Lo stile è straordinario, la storia è straordinaria, ma manca lo spazio per spiegarlo. Mi accontento di dire che è diviso in tre parti di cui: la prima è raccontata da due gemelli in prima persona plurale (noi); la parte di mezzo è in terza persona singolare (egli); l’ultima parte in prima singolare (io).
9) L’uomo dei dadi [di Luke Rhinehart]
Luke Rhinehart, che firma il libro, in realtà non esiste. È “autore” del libro da personaggio: famoso psichiatra, per noia decide di affidare ogni sua scelta (e quindi la sua vita, ma anche la sua personalità) al caso tramite il lancio di uno o più dadi. La trama è straordinaria, ma non basta mica: il motivo stesso per cui scrive il libro è dovuto al lancio di un dado; il modo stesso in cui scrive il libro (stile, punto di vista) varia col lancio dei dadi. Straordinario narratore con personalità multipla.
10) Se questo è un uomo [di Primo Levi]
Se fosse solo una testimonianza sarebbe “semplicemente” la testimonianza di un fatto straordinario che è successo all’autore. Ma (e qui sta la grandezza) questo è (anche, almeno) un romanzo. E allora è un romanzo di fatti accaduti all’autore e al personaggio, ma anche di fatti accaduti al personaggio e (forse) non all’autore, che però li ricorda accaduti così. O di fatti non accaduti nemmeno al personaggio, ma che lui, insieme all’autore, li ricorda così. O… ecc..
L’infinita serie di cortocircuiti che si generano nel tentativo di rispondere alla domanda “Che cos’è Se questo è un uomo?” lo rendono, secondo me, oltre che bellissimo, straordinario.
7 Dicembre 2019 at 16:43
Grazie a tutti per queste prime liste arrivate. Le trovo meravigliose e interessanti assai, oltre che “straordinarie”.
La cosa che mi sta piacendo davvero (e che in fondo era proprio il senso e la speranza del proporre una lista del genere) sono le riflessioni che stanno nascendo e che si stanno condividendo nel mettere giù la propria lista.
Sta emergendo un primo senso di scelte che ha molto a che vedere con “l’impatto straordinario che i libri hanno avuto sulla vita di chi li ha messi in lista”, e questo è appunto un modo di vederla. Sono molto curioso di leggere cosa altro si potrà condividere riguardo il percorso che ha portato alle scelte.
Già da quest prime liste mi sono venuti dubbi e incertezze sui libri che io ho scelto (ma veramente ho escluso Moby Dick?)… pensieri laterali sulla staordinarietà (è straordinario American Psycho di Ellis? E’ un romanzo che amo moltissimo e ha avuto un impatto straordinario sulla mia vita di lettore.. allora perché non l’ho messo?… si ci sono delle ragioni…), insomma tanti nuovi pensieri solo da queste prime liste dove intanto alcuni titoli cominciano ad affermare la loro ricorsività. Bene.
Ne aspettiamo a vagonate di vostre liste, e anche tante altre vostre considerazioni come quelle lette fino a qui, e tutto questo ci darà nuovi percorsi di lettura e nuovi romanzi in cui curiosare…
Oltre a consegnare 5 libri alla lista più straordinaria di tutte, naturalmente!
10 Dicembre 2019 at 6:09
I miei 10 libri:
Patria di Aramburu
1Q84 di Murakami
Kafka sulla spiaggia di Murakami
Alla ricerca del tempo perduto di Proust
Breve storia del mio silenzio di Giuseppe Lupo
Gli anni di Annie Ernaux
M il figlio del secolo di Antonio Scurati
Equazione di un amore di Simona Sparaco
Mancarsi di Diegode Silva
Delitto e castigo di Dostoevsky
10 Dicembre 2019 at 10:59
Ciao a tutti!
Vi lascio anch’io la mia personale lista di romanzi straordinari; perché per me lo sono?
Perché il mio concetto di straordinario è legato al concetto di indelebile, incancellabile, imperituro nella mente e nel cuore e questi autori mi hanno lasciato un ricordo fantastico dei loro scritti.
1) “Jane Eyre” di Charlotte Bronte.
2) “Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse.
3) “Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle.
4) “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo
5) “Benedizione” di Kent Haruf
6) “Delitto e castigo” di Fefor Dostoevskij
7) “Madame Bovary” di Gustave Flaubert
8) “La casa della gioia” di Edith Wharton
9) “Giro di vite” di Henry James
10 “Dracula” di Bram Stoker
10 Dicembre 2019 at 13:05
Di getto, i primi che superano la prova della (poca) memoria:
– Limonov, di Carrere
– Gioco all’alba, di Schnitzler
– La vita e le opinioni di Tristram Shandy gentiluomo, di Sterne
– Il maestro e Margherita, di Bulgakov
– Sulla strada, di Kerouac
– Le mille luci di New York, di McInerney
– Ti prendo e ti porto via, di Ammaniti
– Amore mio infinito, di Aldo Nove
– La vita agra, di Bianciardi
– Altà fedelta / Come diventare buoni, di Nick Hornby
– La mia vita disegnata male, di Gipi
PS: ho cercato di seguire la suggestione di Simone, non solo “i libri della vita” ma anche un tratto di singolarità/diversità nella forma
PPS: uno di questi non l’ho ancora letto, ma ce l’ho sul comodino da anni; so/spero/temo che lo amerò alla follia, forse per questo evito di leggerlo
10 Dicembre 2019 at 17:15
Straordinario è un libro che scarta, che turba, che offende chi è certo delle proprie opinioni (sulla vita e sulla letteratura), chi pensa di non avere pregiudizi, è un libro nuovo e un libro contro.
Ma straordinario è se cambia una vita (qui mi devo fermare alla mia, e ringraziare chi mi ha consigliato e chi si è fidato dei miei consigli) e non solo la letteratura.
Tra i libri che mi hanno commosso oltre quello che cercavo consciamente da loro, questi sono i miei personalissimi e momentanei dieci:
Pierre Michon – Vite minuscole
Virginia Woolf – Gita al faro
Antonio Lobo Antunes – In culo al mondo
Emmanuel Carrère – L’Avversario
Laurence Sterne – Vita e opinioni di Tristram Shandy (qui anche per lo zio Toby)
Enrico Brizzi – Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Georges Perec – La vita, istruzioni per l’uso
Vladimir Nabokov – Lolita
Lev Tolstoj – Anna Karenina
Guardo le nove righe sopra e vedo quanto vaghe e vincolanti insieme siano l’etichetta e la lista, quindi giá che ci siamo il decimo viene dagli appunti di Leopardi
per un romanzo autobiografico. Risponde a una delle domande più ingenue che faccio alla letteratura: perché non posso leggere un romanzo di Leopardi? Mi rispondo che ci sarebbe arrivato prima di tutti, al romanzo: in mezzo a un elenco dei suoi abbozzi, con gli “eccetera” che potrebbero allargarsi a dismisura o esser tolti, l’episodio della lucciola:
<>
10 Dicembre 2019 at 19:14
Da Stefano Friani, Racconti edizioni:
Frederick Forsyth, Il giorno dello sciacallo: è forse il mio libro preferito di sempre e null’altro mi darà l’emozione che ho provato leggendolo in una torrida Siviglia a tredici anni, la prima volta.
James Grady, I sei giorni del condor: è il romanzo che mi ha illuminato sul fatto che c’è gente che per campare legge libri; basta solo ricordarsi di andare a prendere i panini al momento giusto altrimenti finisci stecchito.
Martin Amis, Money: John Self, il protagonista di questo manifesto degli anni ’80, c’est moi.
John Niven, Uccidi i tuoi amici: forse il romanzo più esilarante e stupefacente (nel vero senso della parola) che abbia mai letto, inspiegabilmente arrivato in Italia con dieci anni di ritardo.
Philip Roth, Il teatro di Sabbath: è durissima scegliere un solo titolo di Roth, ma questo forse è il più debordante.
Gary Shteyngart, Storia d’amore vera e supertriste: varrebbe la pena d’includerlo anche solo per le illuminanti pagine su Roma, ma l’idea di contemporaneità che offre fa impallidire tutti i De Lilli in giro.
Edward Bunker, Come una bestia feroce: ci sono arrivato, come tutti, da Mr Blue ed è un libro che ho riletto e rileggo. Uno degli apici della mia storia professionale e umana è stata trovargli la copertina per Einaudi.
Mohsin Hamid, Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente: semplicemente un romanzo perfetto, a orologeria. Anche gli altri suoi sono poco meno che magnifici, ma questo di più.
Vasilij Grossman, Vita e destino: già solo il fatto che è il libro preferito di Guidolin lo rende decisamente imprescindibile in questa lista. No, sul serio, capolavoro e fomento raro.
Charles Bukowski, Pulp: siccome che ho fatto tutti maschietti, chiudiamo in polemica col romanzo più sottovalutato dell’autore più equivocato e più destinato all’oblio di questa nuova èra pacioccona. Grandissimo libro. Qualora ve lo steste chiedendo, no, non ho messo nemmeno un italiano, alla Stanis La Rochelle.
11 Dicembre 2019 at 21:02
Ricevo da Jacopo Masini la sua lista:
Pinocchio di Collodi
IT di King
I fratelli Karamazov
L’isola del tesoro
Orgoglio e pregiudizio
Lunario del paradiso di Gianni Celati
Il protagonista di Luigi Malerba
L’isola del tesoro
Pedro Paramo di Juan Rulfo
Bel-Ami di Maupassant
11 Dicembre 2019 at 22:00
1. Il deserto dei Tartari di Dini Buzzati
2. La città e i cani di Mario Vargas Llosa
3. Le Relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos
4. Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez
5. Se questo è un uomo di Primo Levi
6. Le città invisibili di Italo Calvino
7. La vita a te dovuta di Pedro Salinas
8. Paesi tuoi di Cesare Pavese
9. La trilogia di New York di Paul Auster
10. Palla di sego di Guy de Maupassant
12 Dicembre 2019 at 19:46
Ho pensato molto a cosa inserire nella lista. Il mio primo pensiero è stato “Così tanti libri, così poco spazio” considerando che dieci, in effetti, è un piccolissimo numero se rapportato ai libri che abbiamo sfogliato, amato, detestato, inseguito. Ma ce ne sono alcuni, appunto, che non dimentichiamo mai. Che, per un motivo o per l’altro, hanno fatto centro dentro di noi.
Pagine che hanno cambiato le prospettive, dirottato pensieri. Pagine che ci hanno fatto esclamare “Wow!” per lo stile, la storia, le sensazioni che ci hanno trasmesso. Ho voluto spaziare nella mia lista; ho voluto sospendere tutti i giudizi e lasciare il campo libero alla meraviglia provocata.
Ed eccola qui, la mia lista (ordine più o meno casuale):
– Stupore e tremori – Amèlie Nothomb: nessuna come lei riesce a stupirmi. Un romanzo di 100 pagine, anche autobiografico, che ti lascia a bocca a aperta. Una meraviglia.
– Patria – Fernando Aramburu – la storia mia ha coinvolta, assorbita completamente, in un modo tale che ad un certo punto comprendevo perfettamente tutti i vocaboli in euskera, senza bisogno del glossario. Avete presente quando non comprendente una lingua ma “andate sul posto” e passa oggi, passa domani, incominciate a capirla? Ecco, Aramburu mi ha portata davvero a San Sebastian e mi ha insegnato la sua lingua.
– Il Centodelitti – Giorgio Scerbanenco – Perché sono racconti del 1970, ma potrebbero essere del 2020 e probabilmente anche del 2040. Alcuni di 30 righe. Li leggi e resti a bocca aperta. Straordinariamente perfetti.
– Più piccolo e il paese, più grandi sono i peccati – Davide Bacchilega – che se la gioca ex equo con I romagnoli ammazzano il mercoledì, sempre dello stesso autore. Una penna eccezionale, un modo unico di caratterizzare i personaggi. Un autore che meriterebbe lo Scerbanenco. Non lo ha ancora vinto ma io lo metto senza remore nella mia lista dei dieci “straordinari”.
– Jane Eyre – Charlotte Brontë – Eccone un altro; data di nascita 1847. Con un’intensità e una forza che, a mio parere, sono più attuali che mai. Straordinario in modo dirompente.
-Il Ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde – Ti resta dentro, per sempre. Tu invecchi e la storia è sempre lì, al culmine della sua bellezza. Diabolicamente meraviglioso.
– Stoner – John Edward Williams – Straordinario perché dimostra che la capacità stilistica può portarti ovunque. Può farti appassionare a quella che a prima vista sembrerebbe una trama piatta, di un uomo che fa sempre le stesse cose. E invece no. Come dice Cameron “Dio si nasconde nei dettagli e in questo libro i dettagli ci sono tutti.” Il quotidiano che diventa straordinario.
– La metamorfosi -Franz Kafka – Un racconto lungo e straordinario che ci dimostra come può essere facile passare dall’essere “indispensabili” al diventare “un peso”. Un racconto più attuale che mai, con un interrogativo che dovremmo portarci sempre dietro al posto del cavo dello smartphone, proprio noi che ci affanniamo tanto. “E se domani mattina ci svegliassimo con le sembianze di un insetto?”
Forse, pensarci ogni tanto non sarebbe male. Entomologicamente straordinario (si potrà dire?)
– Il profeta – Kahlil Gibran – Non ha confini, come i nostri pensieri, come le domande che ci facciamo. Da non sottovalutare il fatto che se sei a corto di ispirazione ti risolve ogni cerimonia familiare e non: matrimoni, funerali, nascite, amicizia, amore e compagnia bella. Io lo tengo sul mio comodino da 25 anni. Gli altri libri passano, lui è sempre lì. E allora qualcosa di straordinario ce lo deve avere per forza.
– Piccole Donne – Louisa May Alcott . Il posto in lista glielo dovevo: uno dei primissimi romanzi che mi è rimasto dentro. Che mi ha insegnato che se ti metti una molletta sul naso probabilmente ti diventa viola e basta. Che mi ha insegnato che se sei una donna forte lo sei e basta. Che mi ha insegnato che la creatività ti fa brillare. Anche se hai un taglio di capelli che fa schifo e un vestito che è ancora peggio. Jo è stata la mia prima eroina. La prima per cui, con i calzettoni e i codini, seduta al bordo di un cortile, ho detto “Woow”. E allora tra tutti gli altri che potevo mettere qui, nell’ultimo posto che rimane, ho scelto lei.
12 Dicembre 2019 at 20:18
C’ho messo qualche giorno a stilare questa lista, totalmente in ordine casuale. Devo dire che questa volta, la difficoltà è stata tanta.
Ho cercato di non pensare a “straordinario” come sinonimo di bellezza, bensì ho provato a ricercarlo nella scrittura, nella storia e nel ruolo che alcuni di questi libri hanno avuto nella mia vita.
Cecità , José Saramago
L’arte di essere fragili, Alessandro D’Avenia
Il grande Gatsby, F.Scott Fitzgerald
1984, George Orwell
Il fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello
Quello che non siamo diventati, Tommaso Fusari
Jane Eyre, Emily Bronte
Il giovane Holden, J.D. Salinger
Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore, Susanna Casciani
Harry Potter e il principe mezzo sangue, J.K.Rowling
12 Dicembre 2019 at 23:35
Per me lo “straordinario” in letteratura equivale a un’immagine che mi si è impressa dentro e che ha contribuito a creare il mio personale orizzonte.
Ecco la mia lista:
1. Madame Bovary di Gustave Flaubert
2. La casa degli spiriti di Isabel Allende
3. Follia di Patrick McGrath
4. Norwegian Wood di Haruki Murakami
5. Salvare le ossa di Jesmiyn Word
6. Le nostre anime di notte di Kent Haruf
7. Memoria di ragazza di Annie Ernaux
8. La vita felice di elena Varvello
9. Lo straniero di Albert Camus
10.Vergogna di J.M. Coetzee
15 Dicembre 2019 at 10:56
Questa è una di quelle liste che non mi sono mai risolta a compilare.
E di liste ne so qualcosa. Stilo liste per tutto, spesa, to-do, invitati, pulizie, compleanni.
Ma i libri: come si fa a scegliere i migliori tra tutti, i più belli? Non sono certa di avere memoria sufficiente, bibliografia adeguata, e mi gioco la casa che l’attimo successivo al titolo numero dieci mi morderò la lingua per aver omesso qualcosa di fondamentale.
Mi lancio, perciò, con ingenuità donchisciottesca in questa impresa, cercando di cavare sangue dalle rape.
Ecco i miei libri STRAORDINARI, quelli cioè, che mi hanno straordinariamente segnato la vita.
Ci sono solo testi che ho letto da bimba e poi giovane.
Devo a loro, e alla ristretta cerchia di insegnati e amici di lettura con cui li ho condivisi, il mio amore per la parola.
E’ grazie a questi libri che mi sono convita che il racconto della realtà sia più importante della realtà stessa, che tessere storie sia l’atto più politico tra tutti, il sacro rituale di composizione del senso in grado di guidarci nella cernita tra il bene e il male, verso il progresso spirituale.
Tutto ciò che è venuto dopo è troppo, e ancora in stato magmatico. Ci sono periodi in cui mi sembra che ogni libro mi passi per le mani sia il più bello mai scritto (questo è uno) e altri cin cui attraverso lunghe carestie.
Ne deriverebbe una lista pressoché infinita e assolutamente incostante.
Mi riservo il vezzo di un unico fuori gara, una specie di premio della critica, ‘Donne che corrono coi lupi’, che in realtà non è un romanzo ma un saggio antropologico sulle leggende.
Lo considero, tuttavia, come la Bibbia per un fedele. Il testo che ogni donna dovrebbe conoscere prima di intraprendere la vita, il regalo da culla per lo svezzamento dell’anima.
1. Il buio oltre la siepe – Harper Lee
2. Com’era verde la mia vallata – Richard Llewellyn
3. Tre uomini in barca – Jerome K. Jerome
4. Uno, nessuno, centomila – Luigi Pirandello
5. Lolita – Vladimir Nabokov
6. Cent’anni di solitudine – Gabriel Garcia Marquez
7. Il mondo nuovo – Aldous Huxley
8. L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
9. La Divina Commedia – Dante Alighieri
10. Il paradiso degli orchi – Daniel Pennac
Bene, ora vado a mordermi la lingua.
18 Dicembre 2019 at 20:07
Per me “straordinario” vuol dire “unico” e i libri che propongo sono alcuni testi unici e, per me, irripetibili, capaci di fare letteratura.
(In ordine sparso).
1.Kristóf, Trilogia della cittá di K.
2.Coetzee, Vergogna
3.Bukowski, Storie di ordinaria follia
4.Singér, La famiglia Karnowski
5.Bernhard, Il soccombente
6.Pavese, La luna e i faló
7.Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
8.Céline, Viaggio al termine della notte
9.Saramago, Cecitá
10.Morante, L’Isola di Arturo
15 Dicembre 2019 at 16:45
1. Autobiografia di mia madre, J. Kincaid
2. Bartleby lo scrivano, H. Melville
3. Andarsene, R. Hasbun
4. Cristina e il suo doppio, H. Muller
5. La lotteria, S. Jackson
6. Ragioni per vivere, A. Hempel
7. Aeroracconto dell’amore fatale, L. Lamanda
8. Qualcosa sui Lehman, S. Massini
9. Fiabe così belle che non immaginerete mai, I. Porpora
10. Le stelle fredde, G. Piovene
16 Dicembre 2019 at 14:28
Ho fatto molta fatica a scegliere. Alla fine dopo aver messo e tolto, pensato e ripensato, ecco i miei romanzi straordinari. Non ho considerato l’affetto che mi lega ad alcuni romanzi, bensì la forza narrativa e le nuove prospettive che questi magnifici 10 hanno offerto alla mia visione del mondo. Ho escluso un titolo poiché non è proprio un romanzo, ma è sicuramente straordinario e lo menziono comunque: Papalagi.
L’arpa d’erba Truman Capote
Una storia semplice Leonardo Sciascia
Racconti di Pietroburgo Nikolaj Gogol
Pontescuro. Luca Ragagnin
La mia ragazza di Magdalena
Giorgio Scerbanenco
Il dolore perfetto Ugo Riccarelli
L’uomo scarlatto Paolo Maurensig
Storie assassine Bernard Quiriny
Causa di forza maggiore Amelie Nothomb
Se una notte d’inverno un viaggiatore Italo Calvino
18 Dicembre 2019 at 21:43
Quando possiamo definire un libro straordinario? Ho pensato e ripensato alle centinaia di libri che ho letto e ho ristretto la scelta(con notevoli difficoltà) a quei romanzi che hanno avuto un impatto così forte nella mia vita non solo per la loro forza emotiva e/o narrativa ma perché sono rappresentanti di un mondo e di secoli che nonostante siano lontani nel tempo hanno risonanza ancora oggi, sia per i temi trattati che per la bellezza di un linguaggio ormai in disuso. Ecco la mia lista:
Cime tempestose di Emily Bronte
L’idiota di Dostoevskij
Cent’anni di solitudine di Marquez
Il conte di Montecristo di Dumàs
L’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera
On the road di Kerouac
IIl giovane Holden di Salinger
Lolita di Nabokov
Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa
I miserabili di Hugo
19 Dicembre 2019 at 20:55
Domanda difficilissima! Ecco la mia lista:
1. Molto forte, incredibilmente vicino – J. Safran Foer
2. La tredicesima storia – D. Setterfield
3. Oceanomare – A. Baricco
4. Jane Eyre – C. Bronte
5. Qualcuno con cui correre – D. Grossman
6. Venuto al mondo – M. Mazzantini
7. Le stanze di lavanda – O. Khayat
8. Cose che nessuno sa – A. D’avenia
9. Il signore degli anelli – J. R. R. Tolkien
10. La ragazza dello Sputnik – H. Murakami
23 Dicembre 2019 at 12:10
La mia lista include super classici. Non necessariamente i miei preferiti (qualcuno è tra i miei 50 del cuore). Straordinario per me significa un libro fuori dall’ordinario, che ha apportato dei cambiamenti, avuto straordinarie intuizioni, creato disordine, innescato micce.
Quei libri che “sono stati scritti per la prima volta”.
Tre di questi solo letti in parte, non è difficile immaginare quali.
L’ordine è casuale.
1- La Bibbia, tradotta in tedesco da Martin Lutero.
2- Ulysses, James Joyce
3- Delitto e castigo, Fëdor Dostoevskij
4- À la recherche du temps perdu, Marcel Proust
5- Lamento di Portnoy, Philip Roth
6- El lazarillo de Tormes, anonimo
7- The Canterbury Tales, Geoffrey Chaucer
8- Underworld, Don DeLillo
9- The catcher in the rye, Jerome David Salinger
10- Gomorra, Roberto Saviano
Angela Vecchione
23 Dicembre 2019 at 21:09
1 -L’ asino d’oro, Apuleio
2 – Pinocchio, Carlo Collodi
3 – Horcynus Orca, Stefano D’Arrigo
4 – Racconto d’autunno, Tommaso Landolfi
5 – Don Chisciotte della Mancia, Miguel de Cervantes
6 – Nel corpo di Napoli, Giuseppe Montesano
7 – La Rayuela, Julio Cortàzar
8 – Retablo, Vincenzo Consolo
9 -I fratelli Karamazov, Fëdor Dostoevskij
10 – Fontamara, Ignazio Silone
24 Dicembre 2019 at 8:59
Le Onde (V. Woolf), Cecità (Saramago), La vita davanti a sé (R. Gary), Il Maestro e Margherita (M. Bulgakov), I Fratelli Karamazov, Viaggio al termine della notte (Cèline), Lo straniero (Camus), Il deserto dei tartari (D. Bizzarri), Trilogia della città di K (A. Kristof), Alla ricerca del tempo perduto (Proust). In ordine sparso. Angela B., 🤗
28 Dicembre 2019 at 9:51
La mia scelta è stata difficile. L’esclusione di tanti classici e contemporanei è stata guidata dai criteri suggeriti, secondo i quali molti altri libri straordinari avrebbero dovuto essere qui ricordati.
Moby Dick – Herman Melville
Domani nella battaglia pensa a me – Javier Marìas
La coscienza di Zeno – Italo Svevo
L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera
Le città invisibili – Italo Calvino
Invisibile – Paul Auster
Il coraggio del pettirosso – Maurizio Maggiani
I demoni – Fëdor Dostoevski
Il serpente piumato – David Herbert Lawrence
Se questo è un uomo – Primo Levi
28 Dicembre 2019 at 10:44
I libri “straordinari” per me sono quelli che in qualche modo hanno lasciato un segno: posso averci ritrovato una parte di me o delle risposte a domande che mi ponevo da tempo. Possono farmi rivivere momenti del mio passato, riportarmi alla memoria ricordi di chi non c’è più, di chi quel libro me l’ha regalato, di luoghi o momenti precisi della mia vita in cui quei libri sono stati letti
Eccoli, in ordine casuale:
“Canto di Natale”, Charles Dickens
“Jane Eyre”, Charlotte Bronte
“Cime tempestose”, Emily Bronte
“Memorie di Adriano”, Marguerite Yourcenar
“Paula”, Isabel Allende
“Il piccolo principe”, Antoine de Saint Exupery
“Occhio di gatto”, Margaret Atwood
“La valle dell’Eden”, John Steinbeck
“Il ventre di Parigi”, Emile Zola
“Di qua dal fiume e tra gli alberi”, Ernest Hemingway
28 Dicembre 2019 at 11:41
In ordine sparso
Anna karenina tolstoy
Jane eyre. Bronte
Delitto e castigo Dostoevskij
1q84 Murakami
Espiazione. Mcewan
Rebecca. Du maurier
Berta isla. Marias
Scrittura cuneiforme. Kader
La casa della moschea. Kader
Io non mi chiamo miriam Axelsson
28 Dicembre 2019 at 13:05
1. Infinite jest, David Foster Wallace
2. I fratelli Karamazov, Dostoevskij
3. 2666, Bolano
4. Cent’anni di solitudine, Marquez
5. Limonov, Carrere
6. La carta e il territorio, Houellebecq
7. Dalle rovine, Funetta
8. Il dono, Nabokov
9. La casa delle foglie, Danielewski
10. La scopa del sistema, Wallace
28 Dicembre 2019 at 13:51
1. Le benevole, Littell
2. Pastorale americana, Roth
3. Le correzioni, Franzen
4. 2666, Bolano
5. La ferocia, Lagioia
6. Metafisica dei tubi, Nothomb
7. Le particelle elementari, Houellebecq
8. Norwegian wood, Murakami
9. Guerra e pace, Tolstoj
10. Il maestro e Margherita, Bulgakov
28 Dicembre 2019 at 14:32
Buongiorno a tutti 😀
Premetto che i miei libri preferiti:
– non sono in ordine di gradimento, ma sparso,
– uno l’ho letto da piccola (cioè una vita fa)
– ne avrò dimenticati altrettanti,
ma ci provo:
1. MONTEDIDIO – Erri De Luca
2. UNA TESTA SELVATICA – Marie Sabine Roger
3. IL MINOTAURO – Benjamin Tammuz
4. L’ULTIMO AMORE DI BABA DUNJA – Alina Bronsky
5. LE CENERI DI ANGELA – Frank McCourt
6. NINFEE NERE – Michel Bussi
7. LA MENNULLARA – Simonetta Agnello Hornby
8. LA BARONESSA DI CARINI – Luigi Natoli
9. IL CONTE DI MONTECRISTO – Alexandre Dumas
10. IL NOME DELLA ROSA – Umberto Eco
ciao, con un sorriso
28 Dicembre 2019 at 15:45
I 10 libri che hanno reso straordinaria la mia vita dal giorno in cui ho imparato a leggere
1: Le avventure di Cipollino, Gianni Rodari
2: La storia, Elsa Morante
3: I Miserabili, Victor Hugo
4 : Piccole Donne , LM Alcott
5 : Theresa Raquin, Emile Zola
6 : Il codice dell’anima, James Hillmann
7: Una vita come tante, Hanya Yanaghihara
8: Lessico familiare, Natalia Ginzburg
9 : Ragtime, EL Doctorow
10: Vita, Melania Mazzucco
28 Dicembre 2019 at 17:26
questi sono fra gli ultimi che ho letto e fra i dieci quello che più mi ha colpita, coinvolta sono i fratelli Karamazov, queste sono le mie letture:
1) I fratelli Karamazov – F. Dostoevskij
2) Mille splendidi soli – K.Hosseini
3) Il cacciatore di aquiloni – K. Hosseini
4) M il figlio del secolo – A. Scurati
5) Il grande romanzo dei Vangeli – C. Augias
6) Il regno – E. Carrère
7) L’ eleganza del riccio – M. Barbery
8) Se questo è un uomo – P. Levi
9) Caffè amaro -S.A.Hornby
10) L’età dei muri – C. Greppi
28 Dicembre 2019 at 18:42
Pastorale americana, domani nella battaglia pensa a me,follia, Anna karenina, il buio oltre la siepe, furore, le braci, il gattopardo, 1984, la vita davanti a se
28 Dicembre 2019 at 20:01
Per stilare questa lista di libri “straordinari” mi sono basato sulla straordinarietà dello stile degli autori. Ho escluso però i romanzi di autori che più facilmente vengono alla mente nel pensare alla straordinarietà (Joyce, Calvino, Foster Wallace, Gadda). A ogni titolo ho affiancato una piccola descrizione volta a motivare la scelta:
1. Giorgio Manganelli – Hilarotragoedia. Opera prima di Manganelli, scrittore che orbita attorno al gruppo 63, l’Hilarotragoedia è un trattatello teorico-pratico volto ad illustrare e accompagnare la discesa dell’uomo agli inferi. La straordinarietà di questo libro è sia linguistica, per la capacità lessicale e associativa dell’autore – che trova il suo antecedente nel barocco italiano – sia dal punto di vista della forma: un trattato a cui vengono intervallate digressioni narrative che via via aumentano, volte ad illustrarne le nozioni teoriche.
2. Thomas Bernhard – Cemento. Tipica incursione bernhardiana nell’abisso della psiche umana, ho scelto questo romanzo dell’autore austriaco per la sua staticità fisica. L’unica vera azione del romanzo, lo spostamento del narratore-protagonista dalla propria casa all’albergo di Palma, spostamento verso cui la narrazione tende per tutta la sua prima parte, è anche l’unica azione che avviene senza essere descritta.
3. Georges Perec – Un uomo che dorme. Perec racconta l’allontanamento dal mondo di uno studente, che una mattina decide di non alzarsi al suono della sveglia. La straordinarietà di questa semplice storia risiede nel fatto che è raccontata in seconda persona.
4. Paolo Volponi – Memoriale. Romanzo che sembra ricalcare La coscienza di Zeno, Memoriale è il racconto della vita di Albino Saluggia, scritta in prima persona dal personaggio. La straordinarietà risiede nel personaggio-narratore: Albino è schizofrenico, e ha uno sguardo alterato sulla realtà, tanto da credersi vittima di una congiura da parte dei medici che vogliono curarlo. Questa è anche la differenza rispetto al romanzo di Svevo: se Zeno mente e ritorna sugli eventi sapendo di mentire (o di aver mentito in precedenza), Albino dà opinioni talvolta ossimoriche, talvolta semplicemente diverse sullo stesso evento credendo sempre di dire la verità. Gli unici indizi che riportano il lettore alla verità oggettiva (sempre che ne esista una) risiedono, nei pochissimi dialoghi diretti, nelle parole degli altri personaggi.
5. Agota Kristof – Trilogia della città di K. Racconto tripartito della vita di due gemelli, la cui prima parte è corale, in prima persona plurale, per poi passare alla terza persona. Il romanzo è un continuo accumularsi di menzogne e di eventi che vengono ritrattati secondo punti di vista diversi. Porta il lettore a una sfiducia totale nell’ottenere la verità. Molto interessante è lo stile freddo e distaccato, capace di narrare eventi terribili.
6. Boris Vian – La schiuma dei giorni. Racconto surreale dell’amore di un libertino di Parigi, è uno dei lasciti dell’eclettico Vian, morto prematuramente. Romanzo intriso di neologismi (come il celebre pianocktail), capace di una spietata critica contro la società e la cultura parigina dell’epoca e di narrare una struggente storia d’amore.
7. Alberto Prunetti – 108 metri. The new working class hero. Autobiografia epica di un figlio della classe operaia che si trasferisce in Inghilterra in cerca di lavoro. Interessante è la prospettiva tenuta dall’autore, che nell’avvertenza svela che tutti gli eventi e i personaggi sono inventati, andando in controcorrente con la recente produzione di non-fiction italiana (vedasi Gomorra), volta a narrare fatti fittizi senza avvertire della loro irrealtà. Ebbene, invece quasi tutti i fatti narrati da Prunetti sono reali, trovano riscontro sia con la realtà oggettiva (impossibile negare l’esistenza della Thatcher e i suoi effetti sull’economia inglese) sia con il precedente romanzo dell’autore, Amianto, biografia del padre Renato, che qui ritorna. Prunetti nel costruire la sua epica stracciona usa un miscuglio linguistico che passa dal dialetto toscano alla lingua di Shakespeare.
8. Patrick Chamoiseau – Fratelli migranti. Manifesto contro la barbarie e dichiarazione d’amore dell’autore per il genere umano, è un saggio poetico volto a suscitare terremoti dentro l’animo del lettore. Una scrittura che procede per accumulazione e per pensieri associativi, che lo rendono un libro straordinario sia per lo stile, che per la risposta emotiva.
9. Natalia Ginzburg – Lessico Famigliare. Romanzo autobiografico che si presenta come romanzo “standard” e perfettamente leggibile, nasconde però delle grandi innovazioni. La prima è l’assenza completa di trama: i paragrafi in cui è diviso non proseguono per nessi di cause effetto né per una logica interna. Compaiono più volte gli stessi episodi, non esiste un ordine cronologico. Il libro è tenuto insieme dalle particolarità lessicali della famiglia della protagonista (altro elemento interessante, per un libro autobiografico, è che il nome della protagonista compare una sola volta, verso la fine, pronunciato da un altro personaggio).
10. Paolo Nori – Bassotuba non c’è. Uno degli autori più simpatici della narrativa contemporanea, Paolo Nori adotta uno stile personale che affonda le sue radici nell’oralità. L’uso della prima persona e l’ingenuità con cui viene affrontata la vita dal protagonista lo rendono capace di descrivere la nuova generazione di (più o meno) giovani precari, incapace di costruirsi solidi rapporti emotivi e/o lavorativi. La particolarità della lingua di Paolo Nori porta noi ammiratori a perdonargli di scrivere praticamente la stessa storia da circa vent’anni.
29 Dicembre 2019 at 0:00
– La schiuma dei giorni – Boris Vian
– Trilogia della città di K – Agota Kristof
– Verso Occidente l’Impero dirige il suo corso – David Foster Wallace
– La morte della Pizia – Friedrich Dürrenmatt
– Bartleby lo scrivano – Herman Melville
– Storie della tua vita – Ted Chiang
– I fiori blu – Raymond Queneau
– Bestiario – Julio Cortazar
– Cecità – Josè Saramago
– Arancia Meccanica – Anthony Burgess
Claudia Poggi
29 Dicembre 2019 at 19:01
Questa è la mia lista:
1. Pomo pero di Luigi Meneghello
2. Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal
3. Groppi d’amore nella scuraglia di Tiziano Scarpa
4. Mattatoio n.5 di Kurt Vonnegut
5. La lucina di Antonio Moresco
6. Mosca-Petuški di Venedikt Erofeev
7. Penny Wirton e sua madre di Silvio d’Arzo
8. La guerra delle salamandre di Karel Čapek
9. Notturno cileno di Roberto Bolaño
10.Il latte della madre di Nora Ikstena
30 Dicembre 2019 at 21:48
Mi son trovata a chiedermi: ma cos’ è ‘romanzo’?! C’ è, ovviamente, chi ha dedicato anni di studio a elaborare teorie e cercare di chiarire la forma entro cui il nostro pensiero ingabbia il concetto. Io ho preferito stilare la lista di pancia, pensando allo straordinario come primo requisito (estremamente soggettivo!), per cui…
Se una notte d’ inverno un viaggiatore, Italo Calvino
Cent’ anni di solitudine, Gabriel Garcìa Màrquez
L’ Aleph, Jorge Luis Borges
Il processo, Franz Kafka
Jules et Jim, Henri-Pierre Roché
L’ incendiario, Aldo Palazzeschi
I fiori blu, Raymond Queneau
La città del Sole, Tommaso Campanella
Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes
Il segno sul muro, Virginia Woolf
… procederei, ma qui un limite c’ è! 🙂
eppure… Monarch, AKAB (perché manca già <3)
Grazie!
31 Dicembre 2019 at 18:15
… ecco la mia lista:
1. Le vie dei canti; Bruce Chatwin
2. American Psyco; Bret Easton Ellis
3. Il vecchio e il mare; Ernest Hemingway
4. Il grande Gatsby; F. Scott Fitzgerald
5. Natale in casa Cupiello; Eduardo De Filippo
6. Trilogia Millenium; Stieg Larsson
1 Gennaio 2020 at 17:10
1. I Demoni di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
2. Le confessioni di un ottuagenario di Ippolito Nievo
3. Brucia la città di Giuseppe Culicchia
4. Stoner di John Edward Williams
5. Una vita come tante di Hanya Yanagihara
6. Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti
7. Canto della pianura di Kent Haruf
8. La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano
9. Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan
10. L’ estate alla fine del secolo di Fabio Geda
4 Gennaio 2020 at 9:56
1. La trilogia della città di K. di Agota Kristof.
E’ il titolo che ho pensato subito, appena letta la call. Senza dubbio, per me, fuori da ogni ordine.
2. La porta di Magda Szabò.
3. Teresa Raquin di Emile Zola
4. L’educazione di Tara Westover
5. Norwegian Wood di Haruki Murakami
6. La capanna dello zio Tom di H. B. Stowe
7. Donna Flor e i suoi due mariti di Jorge Amado
8. Quando Teresa si arrabbiò con Dio di A. Jodorowsky
9. Anna Karenina di Lev Tolstoj
10. L’evoluzione di Calpurnia di Jacqueline Kelly
Questa lista è legata alla mia storia con lettura, praticamente. Sono libri che ho molto amato, in un qualche momento, con intensità differente. Sono, per me, straordinari per il modo in cui mi hanno fatta sentire, per come mi sento oggi pensandoli…Letti in momenti anche apicali di vita, a pensarli ora, mi producono ancora un effetto straordinario. Alcuni li rileggerei, altri invece, ad oggi, direi mai più (e non perché non siano belli, ma perché mi è “bastato”, e sento, nei confronti di quel testo, di non volerlo affrontare ancora..)
Magari domani sarà ancora diverso. Insomma, per questo la lista parla della mia storia con la lettura.
Ps: Grazie per queste liste, sono un’occasione straordinaria per aggiornare pensieri fatti un tempo e mai più ripresi…Buon 2020 Exlibris20!
4 Gennaio 2020 at 10:17
Ho pensato molto, prima di stilare questa lista, al significato da attribuire al termine “straordinario”. E non sono riuscita a interpretarlo se non in base all’effetto che la lettura di questi libri ha avuto su di me (sul loro effetto generale ovviamente non sono in grado di dare un giudizio) che è stato davvero dirompente e duraturo. Per alcuni la straordinarietà coincide con il piacere che mi ha dato la lettura, ma non sempre. Ci sono i due libri che in assoluto vorrei avere scritto io (n. 1 e 2), ma altri li ricordo più per la sorpresa, gli orizzonti che mi hanno spalancato davanti che per un giudizio estetico. A questo proposito aggiungo due parole per ognuno.
1) Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie – perché rappresenta la strenua lotta della ragione che cerca di dare un senso all’imprevisto e all’insensatezza, cioè, in una parola, la vita umana
2) Panait Istrati, Kyra Kyralina – perché rappresenta la strenua ricerca di qualcosa che si è perduto per sempre, e lo strazio che ne deriva, in una parola la vita umana. E per la struttura a scatole cinesi che mi è molto congeniale come scrittrice
3) Emilio Salgari, I misteri della giungla nera – perché mi ha aperto gli occhi sulle meraviglie che stanno nel mondo se alziamo gli occhi dal nostro ombelico comunicandomi il desiderio instancabile del viaggio per scoprire. Salgari è lo scrittore che ha avuto maggiore influenza sulla mia vita.
4) Maxim Gorkij, Racconti del Caucaso – perché racconta storie di vagabondi e di mari che non sono mari, riuscendo a stupirmi ad ogni pagina
5) Orhan Pamuk, Istanbul – perché racconta una città facendone un mondo intero, con una lingua così affascinante che sembra fatta di luce. Il cap. 10 andrebbe recitato a memoria ogni mattina da chiunque voglia scrivere.
6) José Saramago, Il memoriale del convento – per la scrittura cui bisogna solo arrendersi
7) Elias Canetti, La lingua salvata – un incontro che mi ha folgorata, e basta
8) Mo Yan, Sorgo rosso – perché mi ha fulminata con una scrittura che sa contorcersi, dilatarsi, stare in equilibrio sul filo e cadere sempre in piedi come un acrobata
9) Gunther Grass – Il tamburo di latta – perché Oskar Matzerath è un incontro straordinario
10) Gabriel Garcia Marquez – Cent’anni di solitudine – perché era il primo del realismo magico
Dei numeri 1, 2, 3, 4, 5, 7 ho parlato anche sul mio blog Anaconda Anoressica.
4 Gennaio 2020 at 16:28
“Lettera a una professoressa” (Scuola di Barbiana – don Lorenzo Milani). L’illuminante ricerca con cui una scalcagnata scolaresca influenzò il dibattito sui temi educativi più dei ponderosi saggi di pedagoghi, luminari e politici. Pagine commoventi, colme di rabbia e amore.
“La messa dell’uomo disarmato” (Luisito Bianchi). Inizialmente autoprodotto e circolato in modo semiclandestino, il romanzo, in barba alle più consolidate regole editoriali, parte con pagine e pagine di ardue riflessioni spirituali. Solo scalata la vetta ostica di questa montagna, ai lettori si spalanca il panorama emozionante del forse più bel libro (tragico eppure sereno, coinvolgente, toccante) sulla Resistenza italiana.
“Il silenzio del mare” (Vercors). In tempi di urla e sovraesposizioni, propongo di rileggere la storia della resistenza – silenziosa e appartata – al Male di una semplice famiglia di contadini. La possibilità di un dialogo attraverso la cultura.
“Charlotte” (David Foenkinos). Perseguitata per le origini ebraiche, la giovane Charlotte Salomon affidò la sua autobiografia a una serie di 769 disegni, sinceri eppur privi di vittimismo, concepiti come un vero e proprio copione teatrale comprensivo anche di annotazioni e indicazioni per la colonna sonora. Charlotte morirà ad Auschwitz, ma la sua straordinaria cartellina sarà fortunosamente salvata. Una vicenda drammatica, ripercorsa da Foenkinos con un suggestivo romanzo in versi.
“Il Regno” (Emmanuel Carrère). La predicazione dell’apostolo Paolo, l’ego ipertrofico dell’autore, la perdita (forse) della fede, la vita di coppia, un conturbante video porno trovato in rete, le ossessioni di Philip K. Dick: tra autofiction, seduta psicanalitica, saggio storico e romanzo umoristico, Carrère offre ai lettori un libro inclassificabile e istruttivo.
“Sessanta racconti” (Dino Buzzati). Come l’elemento disturbante e il mistero si insinuano nella quotidianità, raccontata con uno stile giornalisticamente conciso eppure poeticamente evocativo.
“Futbol bailado” (Alberto Garlini). La vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio ’82, l’eredità di Pasolini, la crisi del matrimonio, l’amicizia, la scoperta del mondo viaggiando in utilitaria, la droga, il terrorismo: la storia di una generazione, e dell’Italia di quegli anni, raccontata però non nei soliti toni di commedia bensì con una inedita tensione spirituale e drammatica.
“Ti prendo e ti porto via” (Niccolò Ammaniti). Ciò che il titolo promette, mantiene. Uno tra i romanzi più appassionanti degli ultimi decenni: impossibile staccarsi dalle pagine. E un finale che, come nessun altro, fa incazzare il lettore, lasciandolo svuotato e perso.
“Strage” (Loriano Macchiavelli). Un’avvincente e immaginaria ricostruzione della strage alla stazione di Bologna, del contesto in cui maturò e delle successive indagini. Appena uscito, il romanzo venne subito ritirato dal commercio (e lo rimase per anni) a seguito della denuncia presentata da uno degli imputati: la fantasia e la libertà di stampa continuano a far paura a chi ci vorrebbe soldatini intruppati.
“Il porto proibito” (Teresa Radice-Stefano Turconi). Romanzo d’avventure e meditazione sul viaggio. Un atto d’amore per i libri e per le storie. Un grandioso lavoro di documentazione. Una riflessione filosofica e religiosa sulla morte. Un finale struggente e silenzioso. Una meravigliosa graphic novel italiana.
4 Gennaio 2020 at 16:49
Aggiungo una piccola precisazione: la mia lista originaria terminava così
9) Elias Petropulos, REBETIKO – vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish – perché mi ha spalancato le porte di un mondo sparito che avrei voluto conoscere
10) Wilhelm Reich, La rivoluzione sessuale – perché mi ha spiegato il mondo in cui vivevo
4 Gennaio 2020 at 22:44
Buonasera a tutti, bona tarda!
I migliori ROMANZI STRAORDINARI che ho letto:
1. Albert Sánchez Piñol, “Fungus”
2. Eugenia Rico, “Aunque seamos malditas”
3. Isabel Allende, “Inés dell’anima mia”
4. Uzma Aslam Khan, “Trasgressione”
5. Luther Blisset, “Q”
6. Gabriel Garcia Marquez, “L’amore ai tempi del colera”
7. Umberto Eco, “Il nome della rosa”
8. Michail Bulgakov, Il Maestro e Margherita
9. Hermann Hesse, Il giuoco delle perle di vetro
10. Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio
5 Gennaio 2020 at 23:59
IL DESERTO DEI TARTARI (D.Buzzati) straordinaria metafora della vita
DELITTO E CASTIGO (F.Dostoevskij) straordinaria descrizione della psicologia umana
LA VITA AGRA (L.Bianciardi) straordinario insegnamento di vita
CRISTO SI E’ FERMATO A EBOLI (C.Levi) straordinaria descrizione del mondo dei poveri
IL GATTOPARDO (Tomasi di Lampedusa) straordinario linguaggio, quasi poetico
MENTRE MORIVO (W.Faulkner) straordinario lo stile di scrittura da intuire
UOMINI E NO (E.Vittorini) straordinaria descrizione della Resistenza, anche nei suoi lati più bui
TRILOGIA DELLA CITTA’ DI K. (A.Kristof) straordinario il legame e ancor più contrasto tra le tre parti
QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO (K.Kesey) straordinaria (più di così?) ambientazione
LESSICO FAMIGLIARE (N.Ginzburg) straordinaria sensazione di sentirsi a casa
6 Gennaio 2020 at 10:20
Per niente facile scegliere.. Ho messo quelli che mi hanno dato forti emozioni e rapita dalla realtà. (ma ne avrei aggiunti anche altri..)
– Olive Kitteridge (Elizabeth Strout)
– I racconti dell’ancella (Margaret Atwood)
– La simmetria dei desideri (Eskol Nevo)
– Il cardellino (Donna Tart)
– Les petit Nicolas et ses copains (Sempé Goscinny)
– Lolita (Vladimir Nabokov)
– Un ragazzo (Nick Hornby)
– Inshallah (Oriana Fallaci)
– Zia Mame (Patrick Dennis)
– Sotto la pelle (Michael Faber)
8 Gennaio 2020 at 17:04
Grazie a tutte e tutti per le liste.
Proclameremo il vincitore “secondo noi” martedì insieme a una riflessione sui titoli che sono stati proposti.
Buone letture!
9 Gennaio 2020 at 19:09
Ciao a tutti
Come si fa a conoscere la lista dei libri “vincitori”?
È stata pubblicata da qualche parte?
Grazie e buona serata
😃
10 Gennaio 2020 at 18:53
Martedì 14 pubblicheremo anche la lista dei 10 romanzi straordinari più votati
12 Aprile 2020 at 17:22
Fuori tempo massimo mi permetto di aggiungere
Rayuela di J. Cortázar
Correzione di T. Bernhard
Respirazione artificiale di R. Piglia
Zoo, o lettere non d’amore di V. Sklovskij
L’urlo e il furore di W. Faulkner
Infinite Jest di D.Foster Wallace
Ulisse J. Joyce
La schiuma dei giorni B. Vian
Le città invisibili di I. Calvino
Alla ricerca del tempo perduto M. Proust