Non c’è due senza tre, dicono.
Ecco allora anche quest’anno arrivare puntuale la nostra lista di libri per te con cui giocare. Un gioco per capire e per conoscere, naturalmente.
E cosa cerchiamo di capire e conoscere quest’anno?
Ho sempre pensato che quando si propone a qualcuno o a se stessi di compilare una lista sia importante la domanda più che la compilazione della lista in sé e per sé. Perché la domanda, posta nel modo migliore possibile ma anche non posta del tutto correttamente o colpevolmente imprecisa, aiuta a riflettere. Chiedersi cosa sia per noi un libro e se in qualche modo lo abbiamo accomodato in uno dei nostri scaffali della memoria e degli affetti è sempre utile per riflettere su cosa sia la letteratura.

Quest’anno, come hai visto dal titolo del post la lista che ti chiediamo è particolarmente qualitativa,  personale e… straordinaria. Ma con una novità: premieremo la lista che ci piacerà di più.

Simone:

Innanzitutto.
Posto il fatto che è già straordinario di per sé che degli animali che si sono autonominati essere umani scrivano storie su se stessi e su altre creature fantastiche cosa vuol dire romanzi straordinari?
Di primo acchito uno direbbe che tutti i romanzi che abbiamo amato alla follia siano straordinari, e sottoscrivo questo pensiero. Ma qui cerchiamo di isolare il termine e vedere cosa sia per noi oggi, dopo tutto questo tempo letterario, un romanzo straordinario. Abbiamo  le solite migliaia di anni di letteratura con cui confrontarci e quindi un’idea ce la possiamo fare ma cercherò di fare degli esempi per chiarire il mio pensiero e il possibile sviluppo del gioco.

Straordinario significa come sappiamo ciò che è fuori dall’ordinario, del consueto, del normale.  
Tenendo quindi conto di quello che abbiamo letto, dei canoni che ci hanno propinato, dei generi che abbiamo attraversato, di ogni cosa che abbiamo dentro di noi in letteratura, quale romanzo riteniamo che sia veramente fuori dall’ordinario? E perché lo sentiamo tale e ci piace talmente da metterlo in una lista di 10 romanzi preferiti?

Nel compilare la mia lista ovviamente mi sono fatto questa domanda diverse volte cominciando a ragionare su che libri potevano atterrare o meno in questo aggettivo così evocativo ma in fondo anche assai preciso se messo in relazione al contesto giusto.
Ho pensato ai romanzi prima di tutto (parlo solo di romanzi in italiano o tradotti in italiano altrimenti dovremmo aprire un altro discorso…) e facendo a me stesso degli esempi ho cominciato a restringere il campo.

Partiamo dai classici per cercare di esemplificare: Don Chisciotte, Moby Dick, La vita e le opinioni di Tristram Shandy gentiluomo sono tre libri che amo ma solo il Tristram Shandy a mio avviso può definirsi adatto ad entrare nella mia lista, perché è un romanzo fuori dal comune letterario che ha tutte le stigmate per rientrarvi per struttura, trama, stile, singolarità, idee letterarie e altro ancora.
E perché Moby Dick e Don Chisciotte no? Non è straordinaria la storia che raccontano, non è straordinario lo stile degli autori, non sono straordinari i personaggi, le avventure, le idee letterarie presenti in questi libri? Certo che sì, ma non sono così fuori dall’ordinario se ci pensate a fondo, sono variazioni e modulazioni, sono straordinarie avventure manipolate abilmente e scritte splendidamente, ma sono romanzi che hanno trame tutto sommato lineari, una lingua assolutamente adatta a ciò che raccontano e che è tenuta per tutto il romanzo sotto controllo, sono testi che si appoggiano su un retroterra di poemi cavallereschi o di libri di avventura pur essendo naturalmente tutt’altra cosa e anche queste cose che ho detto.

Il Tristram Shandy invece ha una struttura incredibile, un’assenza di trama completa, un personaggio principale che non compare praticamente mai, uno stile inconfondibile fondato sulla digressione continua e una singolarità che era nel suo tempo ed è ad oggi a mio avviso rimasta nel nostro perché è difficilissimo trovare un termine di paragone con questo romanzo della seconda metà del 1700!

Ma facciamo altri esempi che possano aiutarti nelle tue scelte.
L’Ulisse di Joyce è da lista, ma non entrerà nella mia lista, perché non mi piace, semplice. Alla ricerca del tempo perduto è nella mia lista ovviamente, ma cosa ha di straordinario dici? Non so, prova a pensare a un romanzo che per mille e passa pagine ti racconta sostanzialmente di uno che si rigira nel suo letto e che minuziosamente guarda la vita attorno nel presente nel passato e nel futuro, il tutto anche qui senza che si sia una trama di fondo ma sostenuto da una scrittura unica, una struttura avvolgente e mimetica, un profluvio letterario che non ha eguali come tenuta. Una stratificazione importante di fondo della complessità.

Ecco, altro elemento importante, probabilmente un romanzo straordinario ha un grado di complessità elevato, dei livelli diversi di lettura, un dispiegamento unico di singolarità che ci parla dell’universale. Non arriva a tutti nello stesso momento ma nel tempo arriverà ovunque.
Potrei andare avanti per ore ma non credo gioverebbe alla tua salute.
Nella mia lista non troverai L’arcobaleno delle gravità di Pynchon o Van Gogh il suicidato della società  di Artaud che hanno le stigmate della straordinarietà che intendo io ma, anche qui, non mi piacciono così tanto da stare nella mia top ten.
Non ci sarà Il Maestro e Margherita per gli stessi motivi di Don Chisciotte e Moby Dick, non ci sarà Noi di Zamjatin, non ci saranno Contro passato prossimo o Roma senza papa di Morselli, non ci sarà Locus Solus perché è bello, mi piace, ma forse è più stravagante che straordinario,  non ci saranno romanzi che amo alla follia e sono magari tra i miei preferiti in assoluto, ma che secondo me non soddisfanno le caratteristiche di assoluta straordinarietà rispetto al contesto e nel tempo, oppure altri perché non mi sono sufficientemente piaciuti per rientrare nei dieci posti concessi.
Ecco quindi la mia lista, e buona fortuna a e a tutti. Come sempre, la cosa non è facile come sembra.

Giles ragazzo capra, John Barth
Dhalgren, Samuel R. Delany
La vita  e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo, Laurence Sterne
Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust
Lo stagno di fuoco, Daniele Nadir
Per quante vite, Marosia Castaldi
Cargo, Matteo Galiazzo
Casa di foglie, Mark Z. Danielewski
Il vagabondo delle stelle, Jack London
Il quinto evangelio, Mario Pomilio

Lea:

Prima di proporre anche la mia lista vorrei aggiungere una riflessione sul concetto di straordinario che spiega la scelta di inserire alcuni romanzi che Simone ha deciso di non fare.
Per me la parola straordinario in letteratura è sinonimo di complesso. Complesso, non complicato o difficile, ovvero un mondo narrativo che oscilla tra l’ordine e il caos, come diceva Morris Mitchell Waldrop nel suo bellissimo libro Complessità. Uomini e idee al confine tra ordine e caos. Quell’oscillazione crea un senso e un significato che rendono la letteratura universale, senza tempo e straordinaria, appunto.
Questa la mia lista:

Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov
Viaggio al termine della notte, Louis-Ferdinand Céline 
Il minotauro, Benjamin Tammuz
Petrolio, Pier Paolo Pasolini
Nessun luogo. Da nessuna parte, Christa Wolf
L’isola di Arturo, Elsa Morante
Pontescuro, Luca Ragagnin
Per quante vite, Marosia Castaldi
L’uccello che girava le viti del mondo, Haruki Murakami
Lamento di Portnoy, Philip Roth

Come partecipare per vincere e cosa vincerai:
Per partecipare devi condividere con noi la tua lista nei commenti di questo articolo entro il 6 gennaio 2020. Devono essere solo DIECI titoli o al limite qualcuno in meno, ma non di più.

La redazione leggerà tutte le liste e comunicherà entro gennaio quella che rappresenta più di tutte l’idea di straordinario come hai letto nelle nostre parole. Il vincitore riceverà 5 libri straordinari scelti e regalati da 5 editori che fanno parte del nostro progetto Lovers.

Ti aspettiamo!

Simone Battig e Lea Iandiorio