Casa di Scrittura è il luogo dove nascono laboratori di scrittura e storie inedite sotto la cura di Alessandra Minervini. I consigli per l’estate sono tre libri che allievi e allieve hanno letto insieme alla docente, durante incontri di lettura, laboratori autobiografici, percorsi di writing coach.

Il simbiotico. Euforia, Elin Cullhed, Mondadori, trad. Monica Corbetta

A mia mamma. Fin dall’esergo l’intento letterario di Elin Cullhed, talentuosa e giovane autrice svedese, è fuori discussione. Euforia, il primo romanzo dopo diverse pubblicazioni per ragazzi, è una storia di maternità e di crescita. Merita tutte le attenzioni del caso. È commovente e grottesco, intenso e tagliente. Cullhed ha creato una voce letteraria tenace, solo per scoprirla andrebbe letto.

Il primo aspetto tecnico riguarda la scelta di base. La protagonista di Euforia è Sylvia Plath, la cui nettezza del pensiero è la qualità più riconosciuta alla poetessa americana, nata il 27 ottobre del 1932 in una famiglia di origine tedesca, trasferitasi a Boston.
Ma la scrittrice svedese ci tiene a precisare che All’interno della presente opera, anche Sylvia Plath è un personaggio fittizio.

Questo è un meccanismo di finzione letteraria da cui possiamo apprendere molto. Plath esiste in quanto personaggio letterario, non in quanto persona vera. Doppiamente audace, infatti, è poi la scelta della scrittrice di raccontare la poetessa come madre, prima che come personaggio letterario. O forse le cose coincidono, come la stessa Cullhed ha dichiarato; ha sentito questa storia a lei vicina perché anche lei come Plath è madre, autrice alla ricerca della storia più giusta per farsi conoscere al mondo, per non restare all’ombra di figlia e marito. Così, seguendo lo sguardo materno tocchiamo e percepiamo con tutti i sensi profumi e pesi dei bambini. La scelta di creare una sorta di dettaglio in soggettiva, ogni volta che si sofferma sui figli, rende la scrittura della Cullhed universale, tanto da trasformarla a ragione in caso letterario mondiale. Perfetto per chi avrà più tempo da dedicare a sé durante l’estate, senza per forza esporsi alle incombenze o agli appuntamenti mondani. Una lettura per chi ama l’estate domestica.

Il viscerale. Lettera Aperta, Goliarda Sapienza, Einaudi

L’esordio di Goliarda Sapienza è breve e viscerale, come tema e prospettiva autoriale, si chiama Lettera Aperta, la storia di sua madre. Pubblicato per la prima volta nel 1967 da Garzanti, anno in cui partecipò al Premio Strega, oggi è disponibile nell’edizione Einaudi tascabile e si tratta di una narrazione epistolare, molto diffusa tra le opere prime.

Scusate ancora, ma ho bisogno di voi per essere in grado di sbarazzarmi di tutte le cose brutte che ci sono qui dentro. La voce di Goliarda Sapienza racconta la sua vita, stabilendo un legame con qualcuno che non conosce, i suoi lettori. Lo sguardo con cui la scrittrice taglia, come un chirurgo, una fetta della propria vita è lo stesso sguardo che si avvicina ai componenti della sua famiglia: dai fratelli alle sorelle, al padre, allo zio fino alla madre a cui Goliarda si rivolge nel libro emotivamente in terza persona, pur scrivendo tutto il resto in prima. Guardandola come donna, prima che come madre:

Io sono la tua mamma e tu sei la mia bambina: poi tra cinquanta, cento anni io diventerò la tua bambina e tu la mia mamma.

Una lettura adatta a chi ama viaggiare nel weekend, ritagliandosi momenti d’arte e lunghe passeggiate nelle città italiane, come le due città della scrittrice, Catania dove è nata e Gaeta, dove è sepolta.

Il distopico. Addio al pianeta terra, Luciana Martini, ReaderforBlind

Con un risveglio spaventato si apre Addio al pianeta Terra. Luciana Martini apre con grazia ed eleganza al mondo disfatto che il protagonista sta per scoprire; piega il suo linguaggio fluido e poetico alla ruvidezza di un pianeta in procinto di finire, se non già finito, e lo fa raccontandoci la vita di Theo. Theo è un ragazzino che vive in un non precisato luogo. e in un non precisato tempo. su montagne che circondano e abbracciano, ma certamente non proteggono, in un mondo alla sua fine per una qualche minaccia mondiale. In questo mondo silenzioso e vuoto, sopraffatto da un’apocalisse ambientale e climatica che Luciana Martini ha immaginato nel 1965, Theo avanza conquistando fiducia e scoprendo il valore dei rapporti umani, di quelli persi e di quelli conquistati, diventando un faro nel buio. La storia di Theo è la storia di una salvezza che inizia con l’incertezza di un’umanità che sta cambiando irrimediabilmente e alla quale ci si può solo adattare. Addio al pianeta Terra è l’evento catastrofico a cui non vogliamo credere. Sembra la fine decretata da Dio prima che il mondo potesse essere distrutto, sembra la speranza infusa a Noè spingendolo a creare un’arca che potesse salvare gli abitanti, ma anche gli animali. È l’emozione universale di ogni individuo, è l’iter dei pensieri che si susseguono mentre si cerca di andare avanti nella vita; affidandosi a chiunque sia pronto a spalleggiarci. Difficile non sentire la risonanza con quello che sta succedendo negli ultimi tempi. “Perché è da quando la scuola è chiusa che tutti hanno più paura”, “Perché quando qualcuno ha paura non riconosce più gli amici?”

Una lettura per chi dividerà il soggiorno con figli o nipoti adolescenti; un libro da leggere a voce alta, molto adatto a chi vive la vacanza come il momento perfetto per condividere in famiglia spazi, emozioni e storie. 

Alessandra Minervini